Augeos Point of View

Rischi operativi, Zurich Bank punta sull’approccio integrato di Augeos

La nuova banca è riuscita a raggiungere la piena operatività in soli sei mesi. Sul fronte dell’Operational Risk Management, il Risk Management di Zurich Bank tramite Marco Colombani ha scelto la soluzione Risk Shelter per attivare rapidamente le funzioni di Loss Data Collection

Pubblicato il 14 Mar 2023

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Domenico Aliperto

Sono diverse le ragioni per cui Zurich Bank, la nuova banca nata a seguito dell’acquisizione della rete di consulenti finanziari Deutsche Bank da parte del Gruppo assicurativo Zurich, ha scelto le soluzioni di Augeos per affrontare in tempi rapidi il delicato tema della gestione dei rischi operativi con un approccio integrato e modulare. Più di tutto, serviva una piattaforma che consentisse all’istituto di predisporre correttamente il setup per la gestione di un processo per la gestione degli eventi di perdita fin dalle prime battute.

La sfida di Zurich: lanciare una banca innovativa in tempi record

La Banca, guidata dal Direttore Generale Silvio Ruggiu, è diventata operativa lo scorso ottobre. Conta su una rete diffusa a livello nazionale, composta da oltre 1.000 consulenti finanziari, masse in gestione per oltre 16 miliardi di euro e più di 120 mila clienti. Lanciando la nuova entità, l’obiettivo dichiarato di Zurich era quello di offrire una piattaforma innovativa che mettesse a disposizione del mercato servizi assicurativi, bancari e di investimento. Quindi, per accompagnare i processi operativi indispensabili a garantire il funzionamento dell’organizzazione e l’erogazione dei servizi è stata costituita una struttura di controllo e monitoraggio del rischio.

“Già nella fase di startup era chiaro quanto fosse prioritario definire framework, strumenti e metodologie in grado di affrontare fin dal day one l’esposizione ai rischi operativi nella loro accezione più ampia, oltre che ovviamente quelli finanziari”, spiega Donata Pirelli, Chief Risk Officer di Zurich Italy Bank. “Ed è per questo che dopo una ricerca sul campo abbiamo identificato in Marco Colombani il profilo giusto per sostenere il ruolo di Non Financial Risk Manager. “Cercavamo una persona che avesse non solo una certa esperienza sul fronte dei rischi operativi bancari per predisporre da zero il setup del framework di gestione dei rischi non finanziari, ma che possedesse pure una approfondita conoscenza delle dinamiche che caratterizzano i gruppi strutturati”, continua Pirelli. “Per noi è infatti essenziale riuscire a tradurre le esigenze e le scelte di un’organizzazione attiva nel settore del Finance in processi e linguaggi comprensibili anche per la casa-madre, che invece opera nel mondo dell’Insurance”.

Le prime mosse e la scelta di Risk Shelter di Augeos

Colombani, dunque, entra in partita ed elabora un framework coerente con le logiche di Gruppo per la gestione “from scratch” dell’esposizione al rischio operativo. “Oltre ai rischi operativi abbiamo preso in considerazione anche gli altri rischi non finanziari tra cui quelli reputazionali e quelli legati all’Information and Communication Technology (ICT) e infine i rischi legati alla gestione delle terze parti.”, racconta il manager. “Sono così stati identificati i due pilastri su cui avremmo basato il nostro framework: l’attività di raccolta di dati di perdita, la Loss Data Collection, ed il processo di autovalutazione dei rischi, ovvero il Risk Self Assessment”.

Serviva a questo punto uno strumento in grado non solo di implementare velocemente le funzionalità necessarie a gestire Loss Data Collection e Risk Self Assessment ma anche di tradurre i requisiti di Zurich Italy Bank in istanze recepibili dalla Capogruppo. In particolare, è stata di fondamentale importanza la possibilità di scegliere e adattare alle nostre esigenze un workflow operativo in grado di garantire la corretta gestione delle fattispecie di rischio sia in termini di raccolta dei dati di perdita che di valutazione dei rischi.

La scelta è ricaduta, come anticipato, su Risk Shelter di Augeos, che offriva al Team di Risk Management un’ulteriore prerogativa: “Avevamo bisogno di un prodotto modulare e scalabile, che ci garantisse una prospettiva di crescita coerente con le peculiarità del nostro framework, e l’abbiamo trovato nella piattaforma di Augeos, che ci ha permesso di essere operativi nel giro di un paio di mesi in merito ai temi legati alla Loss Data Collection: non parlo solo dei tipici aspetti di catalogazione, ma anche della raccolta di tutte le informazioni utili a supportare analisi e organizzare i contenuti della nostra reportistica.”.

Un approccio integrato all’operational risk management

Per noi è stato fondamentale farci trovare pronti fin dal day one. È stata così pianificata una roadmap con appuntamenti strettissimi, per far collimare le nostre esigenze con le funzionalità di Risk Shelter, individuando opportunità di customizzazione e di parametrizzazione.

“Da un punto di vista gestionale, ogni modulo ha una logica proprietaria”, aggiunge Colombani. “Ma gli eventi di perdita non sono mai eventi da considerare stand-alone e le fattispecie di rischio a cui sono correlati costituiscono l’elemento primario per guidare le future valutazioni prospettiche dell’esposizione al rischio per i prossimi esercizi.”.

Ed è proprio sfruttando la capacità di integrazione di Risk Shelter che Zurich Italy Bank sarà in grado di condurre la prima campagna di Risk Self Assessment già nel corso del primo trimestre del 2023. “Pur avendo avuto le idee chiare fin dal principio, devo dire che abbiamo trovato in Augeos un supporto fondamentale non solo nell’individuare best practice provenienti da altre banche già presenti da anni sul mercato, ma anche dandoci l’opportunità di caratterizzare gli eventi con numerosi attributi consentendo analisi e valutazioni da prospettive diverse quali, ad esempio, l’impatto finanziario e reputazionale, i processi, i prodotti e le unità coinvolte. Ovviamente garantendo sempre piena convergenza con le esigenze di Gruppo”.

Secondo Andrea Violato, Product Owner di Augeos, gran parte di questi risultati è merito del lavoro di squadra: “Siamo riusciti a trovare insieme la giusta configurazione del prodotto in tempi rapidi anche perché Zurich Italy Bank si stava dotando di un regolamento per la gestione dei rischi non lontano dal nostro modus operandi. Ciò ha permesso di trovare quasi immediatamente il setup ideale nonostante ci stessimo occupando di una situazione che, di fatto, non aveva alcun pregresso”.

Le prossime fasi del progetto

Gli strumenti configurati insieme ad Augeos permetteranno al team di Risk Management di ‘reportizzare’ gli eventi oltre le categorie tassonomiche di Basilea, adattandosi in modo dinamico ai cambiamenti che la Banca inevitabilmente affronterà già dai prossimi mesi. Risk Shelter permetterà inoltre alla Banca di responsabilizzare le varie funzioni di linea sul piano e di contribuire alla diffusione della cultura del rischio, tramite un workflow gestionale in cui compiti e responsabilità sono definiti e condivisi in maniera estremamente chiara e lineare. “Tutto sempre potendo contare sulla nostra advisory interna”, precisa Colombani, che conferma: “Il primo obiettivo è quello di avere pieno controllo di tutte le funzionalità del tool per metterlo a completa disposizione delle funzioni di linea, in modo che possano interagire direttamente e tramite passaggi definiti nella gestione e nella segnalazione degli incidenti. Lo step successivo sarà l’adozione di un approccio sempre più data oriented integrando le evidenze dei Key Risk Indicator (KRI), che stiamo sviluppando, così da avere un elemento in più nella rilevazione degli incidenti e uno strumento ulteriore di analisi dei dati di perdita per guidare i processi di self assessment”.

Probabilmente, però, la sfida più grande affrontata in sede progettuale è stata arrivare a tradurre nei requisiti funzionali del tool un framework come il nostro, pensato per soddisfare contemporaneamente le esigenze di una banca locale, quelle di un Gruppo assicurativo internazionale e ovviamente i requisiti normativi di settore. “E sul fronte del Risk Self Assessment tale matrice è risultata ancora più complessa”, dice Colombani, che comunque, insieme a Donata Pirelli, si dice ottimista rispetto alle future implementazioni. “L’utilizzo di canali rapidi, caratterizzati da tempi di reazione quasi immediati, si è rivelato essenziale nel gestire al meglio le risorse a disposizione, ed è su questo, tra le altre cose, che intendiamo fare leva per gestire al meglio anche le prossime fasi”, chiosa Pirelli.

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