Climate Risks

Insurtech: in Italia ancora pochi i privati e le imprese assicurati contro i danni da climate change

L’Italian Insurtech Association (IIA) lancia l’allarme e suggerisce una via d’uscita: investire in tecnologia e digitalizzazione per efficientare i processi distributivi e di sottoscrizione delle polizze per limitare la bassa penetrazione di prodotti assicurativi, oltre che promuovere una cultura consapevole

Aggiornato il 04 Ago 2023

Il cambiamento climatico è una realtà innegabile che sta mettendo a dura prova l’Italia con eventi atmosferici estremi sempre più frequenti. Nonostante ciò, l’Italia si posiziona ancora come fanalino di coda per quanto riguarda le coperture assicurative nei confronti di questi danni. La bassa penetrazione di polizze assicurative che tutelano dai rischi climatici, sia tra i cittadini che tra le imprese, è un campanello d’allarme che richiede azioni tempestive e innovative per proteggere la popolazione e l’economia da catastrofi future dovute al climate change. L’Italian Insurtech Association (IIA) sottolinea che il segreto per un futuro sostenibile sta nell’investire in tecnologia e promuovere una cultura assicurativa più consapevole.

Il climate change mette a nudo la sottoassicurazione in Italia

Come evidenzia lo studio di ANIA – L’assicurazione Italiana 2022-2023 – solo il 16% dei veicoli in circolazione è coperto da polizze per gli eventi climatici. Questo dato è allarmante se si considera che alluvioni, grandinate e trombe d’aria sono sempre più frequenti. Inoltre, i sinistri correlati agli eventi atmosferici hanno raggiunto, nel 2022, un importo di circa 800 milioni di euro, rappresentando da soli il 44% delle cosiddette garanzie accessorie previste dalle polizze Rc auto. Anche per quanto riguarda le abitazioni, solo il 5,3% delle case civili dispone di un’assicurazione contro le calamità naturali, come terremoti e alluvioni.

Per quanto riguarda le imprese lo studio condotto nel 2022 da IIA insieme a CRIF, RED Risk evidenziava che in Italia circa 1 impresa su 3 è esposta a potenziali perdite economiche a causa di fenomeni naturali. Tuttavia, secondo le ultime indagini circa il 7% è assicurato verso queste catastrofi.

Tecnologia e consapevolezza: le chiavi per proteggersi dai rischi climatici

L’IIA ritiene che la risposta a questa sfida risieda anzitutto nella promozione di una cultura assicurativa più consapevole, che educhi il cittadino a quali sono i rischi e i vantaggi nello sottoscrivere certe tipologie di polizze. Allo stesso tempo, è fondamentale investire in tecnologia e digitalizzazione, due driver fondamentali per creare polizze più attinenti alla situazione attuale e che possano essere di aiuto alla popolazione messa in difficoltà dalla crisi climatica.

Una delle soluzioni che va in questa direzione è l’utilizzo di polizze meteo parametriche, che consentono un processo di indennizzo rapido ed efficiente al verificarsi di determinati eventi monitorati e certificati da terze parti. Questo strumento potrebbe aumentare la penetrazione delle polizze per rischi climatici tra privati e aziende, fornendo una maggiore protezione contro i danni causati dal cambiamento climatico.

L’importanza di investire nelle startup insurtech

Gerardo di Francesco, Segretario Generale di IIA, afferma che il settore deve scommettere sull’innovazione digitale per agevolare l’accesso a prodotti assicurativi a garanzia di questi rischi e ottimizzare la sottoscrizione al fine di renderli sostenibili per il mercato. Si stima che, nel 2022, gli investimenti nelle startup insurtech siano stati di circa 120 milioni di euro, ma per affrontare seriamente il problema dei cambiamenti climatici, occorre aumentare questa cifra a 500 milioni di euro, per stimolare la nascita di nuove soluzioni e l’innovazione di prodotto e processo.

In questo senso, l’Italian Insurtech Association si impegna a sostenere e promuovere iniziative che abbiano lo scopo di sensibilizzare tutta la filiera assicurativa ad adottare nuove tecnologie al fine di ottimizzare le sottoscrizioni e distribuzione di prodotti innovativi, per migliorare lo stato di sottoassicurazione che al momento vige nel nostro Paese.

Articolo originariamente pubblicato il 03 Ago 2023

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